Un pò di sano ottimismo, in questa mattina che si sta piano piano risvegliando!
La nostra vita dipende essenzialmente da questo, guardare oltre. Non condivido il pensiero di molte persone che credano che guardare al futuro, non ci faccia vivere bene il presente. "Guardare" al futuro, non pensare. Non rimane solo un atto cognitivo e passivo, ma vi si deve aggiungere un componente attiva. Il presente è fondamentale perchè è l'intervallo di tempo che stiamo vivendo, ma ciò rimane, seppure in modo riduttivo, che l'istante in cui sto scrivendo questa pagina. Ogni volta che progettiamo qualcosa, che facciamo qualcosa, è per uno scopo, uno scopo futuro. Non voglio pensare in grande, rimaniamo anche nel nostro piccolo. Non è forse prospettare un futuro alzarci tutte le mattine per affrontare una nuova giornata? Chi si alza per andare a lavoro, chi per studiare, chi per accudire una famiglia, fare la spesa. Ogni atto che facciamo è una spinta attiva verso il nostro futuro. Senza un piccolo costante sguardo verso il futuro, non avremmo aspirazioni, voglia di migliorare, di andare avanti, saremmo dei vegetali, non uomini. Lo sguardo al futuro è una caratteristica umana intrinseca, più o meno sviluppata a seconda dei diversi soggetti, e comporta necessariamente una componente di ottimismo. Un ottimismo sano, un ottimismo che porta al concreto.
L' Equilibrio tra ottimismo e surrealismo è infatti molto precario, una linea sottile divide una spinta ottimista da una realtà stile "paese dei balocchi" e sta all'uomo ridimensionarla mediante la ragione.
L'ottimismo sano è ciò che porta l'uomo a guardare oltre la singola situazione, a superare l'ostacolo che si ha davanti, ad avere quella curiosità stimolante ed energica di voler guardare avanti, di voler sapere a tutti i costi cosa ci sia dietro e in qualche modo a cercare ognuno la sua piccola verità.
Non avremmo una conoscenza del mondo come la abbiamo ora se pensatori, scienziati e filosofi del calibro di Einstein, Kant, Darwin, Freud ( tralascio perchè altrimenti farei un elenco interminabili di menti brillanti a cui va il merito di aver contribuito al sapere e all' apertura della mente umana) non avessero avuto quel particolare tipo di ottimismo nel dire "Non ci sono arrivato, ma non mi arrendo. C'è qualcosa dietro tutto ciò e io voglio arrivare a toccarlo con mano".
Tutte le scoperte scientifiche e umane sono arrivate perchè qualcuno ha voluto guardare oltre. Oltre il fenomeno in sè, oltre la formula già scritta, oltre i comportamenti umani. Qualcuno ha voluto arrivare all'essenza, o perlomeno avvinarsi ad essa, e sapere un "pezzetto" in più di Verità.
Volendo ridimensionare e tralasciando i Grandi del sapere, tutti noi compiano, o almeno dovremmo compiere, una spinta ottimistica e futuristica ogni giorno.
In questo ambito lo sport è un gran maestro di vita. Un maestro che non fa una lezione diretta, ma mettendo alla prova continuamente le capacità e i limiti di ciascuno, fa crescere in modo esponenziale la nostra anima. Anima intesa in senso globale di carattere, grinta, volontà e anche capacità e reazioni nel fallire.
Chiunque credo che nella vita, almeno da piccolo, si sia trovato a praticare qualche sport e a pensare "non ce la farò mai" o addirittura a dover accettare un fallimento.
In quel momento abbiamo ricevuto una lezione di vita. Perdere una partita, non riuscire a far canestro, non riuscire nell'esercizio o nel movimento, non fare i tempi sperati. In quel momento, però, non abbiamo gettato la spugna, ma siamo rimasti ed abbiamo provato e ritentato finché non siamo riusciti ad arrivare, o solo ad avvicinarsi, al risultato sperato.Il motivo? A parte la testardaggine di alcuni, la maggior parte di noi è stato mosso da una spinta di sano ottimismo, il pensare che migliorare sia possibile, per guardare oltre per vedere fino a che punto possiamo arrivare e nel metterci alla prova con i nostri limiti, conoscerci un po' di più.
Nel momento in cui stiamo pensando di gettare la spugna, dobbiamo essere più forti e rimandare le nostre energie al sano ottimismo che ci ha spinto fino a là. Lo scopo non è arrivare all'obiettivo proposto, ma vedere fino a che punto possiamo spingerci.
Spesso la sana curiosità nel vedere cosa c'è dietro ci porta cosa che non avremmo mai pensare di vivere.
Una persona che conosco ormai da anni, mi dice spesso "Dopo la tempesta il sole brilla di più", fondamentalmente è proprio questo il senso. Frequentemente ci troviamo nel pieno di tempeste, in ambito lavorativo, di rapporti personali e affettivi fino ad arrivare a crisi esistenziali. Sappiamo che queste tempeste passeranno perché da sempre così è stato, ma non sappiamo quanto dureranno. .Inoltre dopo questo periodo travagliato, tutto quanto potrebbe sembrar più facile, sia perchè durante la tempesta siamo maturati, sia perchè abbiamo superato degli ostacoli, addirittura qualcosa potrebbe aspettarci all'orizzonte.
Ma quanti di noi sono disposti a resistere nella tempesta per riuscire poi a vedere come sia il primo raggio di sole?

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