sabato 9 luglio 2011

"Non ti chiedo di credere negli altri. Quello è solo il risultato di una mancanza di fiducia in se stessi" (Osho)

Eccoci qui, uno dei momenti che adoro di più, quelli che ti rilassano lo spirito. Una e mezza di notte di un sabato sera qualsiasi, i miei che non ci sono, sigaretta, piccola concessione alcolica, tutto immerso nel silenzio. Questi sono i momenti in cui provo una vera e propria goduria nello scrivere. Il paese è immerso nel silenzio, qualche macchina che passa di rado cercando di tornare a casa dalla serata, più o meno movimentata, e io qui sola con le dita che scorrono veloci sulla tastiera, concedo un po' di tempo a me stessa.
Ultimamente mi è capitato per necessità o per casualità di pensare più intensamente alle persone e alle interazioni che intercorrono tra esse. Sono arrivata alla conclusione (ovvia o meno) che sia cambiata e che continui a cambiare riguardo al modo di vivere o pensare. Conclusione ovvia, perchè il cambiamento nella vita è inevitabile nonostante ciò che facciamo o non facciamo. L'ambiente ci trasforma ogni istante. Ciò ciò che viviamo o non viviamo, le persone che incontriamo e le situazioni che siamo costretti ad affrontare hanno su di noi effetti non sempre appariscenti tempestivamente, ma inesorabilmente.
Analizzando il mio modo di reagire ora rispetto a quello di un tempo, confermo che son cambiata. Non so se in positivo o in negativo, non posso esprimermi nettamente al riguardo. Spesso non si può vedere bianco o nero nettamente.
Sinceramente temo di aver perso un po' la mia acuta sensibilità ed emotività. In passato ero una "spugna" che assorbiva tutto ciò che gli arrivava e che lo viveva in modo più che intenso. Qualsiasi emozione o situazione passava dentro al mio cuore e ne diventava parte, vivevo una simbiosi con la situazione a cui tenevo e che vivevo. Capirete bene che ciò poteva avere effetti devastanti, perché appena il mio cuore prendeva una botta si incrinava o più generalmente si rompeva in mille pezzi. Questa sensibilità in alcuni casi si mostrava un punto di forza, perchè riuscivo a donare tutta me stessa a cose o persone a cui tenevo particolarmente.
Col tempo, però, a seguito soprattutto di varie esperienze e azioni persone ho sviluppato una corazza in modo tale da proteggere il mio cuore.
Ora come ora mi rendo conto di essere diventata molto più chiuso per quanto riguarda emozioni e sentimenti, ma ciò mi permette di essere coinvolta e di evitare ulteriori dolori.
Nella mia, seppur breve vita, ho conosciuto persone che mi hanno portato a ciò. Aprendomi completamente, per volontà o per stati di debolezza e fragilità ho permesso loro di fare ciò che volevano col mio cuore.
Attualmente mi rendo conto di essere cambiata, da una parte mi sento più forte a livello personale ed emotivo, dall'altra mi sono resa conto di essere diventata più cinica e obiettiva soprattutto per quanto riguarda i rapporti umani. Diciamo che l'età delle grandi illusioni e grandi sogni di amicizia e amore è finita.
Questo processo è iniziato circa un anno fa, a causa a diverse persone. A causa o grazie questo è da vedere in futuro ovviamente. Fatto sta che i fatti hanno avuto effetti su di me, di cui me ne sto rendendo conto solo adesso dell'entità.
Forse è vero che mi son chiusa a riccio, per carità son sempre abbastanza socievole, con la mia dose di lunaticità e stranezza come al solito. Ma per quanto riguarda i rapporti umani, possiamo dire di aver chiuso i battenti. Non fraintendetemi esco ancora come prima, ho la mia dose di amicizie e via discorrendo, ma i miei sentimenti e considerazioni rimangono cose personali e riservate.
Fondamentalmente è tutta questione di CONSAPEVOLEZZA.La consapevolezza delle persone che ti sono intorno e che impari a conoscere,dell'ambiente in cui vivi e di chi sei te. 
Una volta che sei consapevole di ciò che hai di fronte troverai forse un equilibrio.
Sei consapevole di ciò che ti devi aspettare e di quello che non ti devi aspettare e consapevole dei cambiamenti della tua stessa consapevolezza che potranno avvenire.
Non è facile come dirscorso nè da metabolizzare nè da applicare, ma piano piano sono riuscita ad arrivarci gradualmente.
Le persone fanno male, soprattutto quelle che ci son particolarmente vicine e per questo motivo ho costruito un piccola "intercapedine invisibile" tra me e loro, giusto a sbagliato che sia. 
In questo modo non ci si aspetta niente da nessuno, non pretendo niente e prendo le cose come vengono. Pura accettazione dell'altro, dopo essere arrivata ad una consapevolezza di chi è l'altro e di chi sono io. L'accettazione non è passiva, ma attiva. Non pretendo niente dagli altri e accetto le loro azioni per quello che sono fino a che a me starà bene e che starò bene io, dopo di chè mi staccherò alla ricerca di qualcos'altro. Egoismo? Sfruttamento? Ipocrisia? Probabile, ma necessario. 
Alla fine di tutto l'importante è il nostro BENESSERE e la nostra CONSAPEVOLEZZA personale. Consapevolezza personale intesa come soddisfazione per come abbiamo agito, coscienza di ciò che siamo diventati e conformità delle nostre azioni al nostro essere. 

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